Nella giornata di ieri è arrivata la notizia del “blocco” da parte degli USA nei confronti di Huawei: vediamo insieme cosa significa esattamente, cosa rischiano i clienti del colosso di telefonia cinese e quali possono essere le conseguenze immediate di questo attacco.
Perché gli Stati Uniti hanno attaccato Huawei?
Tutto è iniziato dalle indiscrezioni di qualche settimana fa, che hanno portato alla luce alcuni comportamenti sospetti di Huawei all’interno degli Stati Uniti. In particolare, secondo le voci, l’azienda cinese starebbe spiando i cittadini statunitensi attraverso le sue apparecchiature e infrastrutture di rete, di cui è il primo produttore mondiale.
Oltre agli smartphone, infatti, sia in Europa sia in America la maggior parte di questi componenti sono prodotti da Huawei. Essendo parte integrante della rete nazionale, secondo il presidente Trump rappresentano un importante pericolo per la sicurezza nazionale.
La realtà dei fatti invece è un po’ diversa e non troppo chiara. Secondo alcuni questa è stata soltanto una mossa politica, una scusa per ottenere più potere contrattuale nella complicata trattativa USA-Cina. Secondo altri si tratta ancora più semplicemente di un modo per limitare la crescita dell’impero tecnologico di Huawei, a favore delle aziende made in USA.
I motivi dunque sono un mix di decisioni politiche e strategiche, all’atto pratico però qual è stato il provvedimento preso? Huawei è stata inserita nella “Entity List” USA, ritirando la sua licenza commerciale. Il che significa che le aziende statunitensi non potranno far affari con Huawei senza un’approvazione esplicita del governo. Una decisione che rischia di compromettere pesantemente il suo giro di affari.
Quali sono le conseguenze del provvedimento?
Inizialmente i partner di Huawei non avevano rilasciato nessuna dichiarazione, ma Reuters aveva già anticipato come Google stesse cessando la maggior parte delle partnership con l’azienda. I telefoni futuri probabilmente non avranno accesso al Play Store e ad altri servizi chiave.
Questo significa che Huawei potrà continuare a utilizzare la versione open-source di Android come chiunque nel mondo, ma non potrà contare sul supporto diretto di Google e dovrà gestire internamente un eventuale nuovo ecosistema. In particolare non potrà più sfruttare il Google Play Store, Gmail e qualsiasi altra app o funzione che richieda il Play Services Framework.
Ad aggravare la situazione sembra che anche Intel, AMD e Qualcomm, ovvero le tre più grandi aziende di processori elettronici, abbiano deciso di interrompere i rapporti con l’azienda. In questo modo anche il mondo dei computer Huawei e lo sviluppo della tecnologia 5G potrebbe subire danni ingenti.
Per fortuna, però, c’è anche una bella notizia per coloro che già possiedono un dispositivo Huawei o intendono acquistarne uno lanciato sul mercato prima del ban. Infatti è stata proprio Google la prima a rilasciare un comunicato rassicurante, seguita da Huawei stessa, anche sui propri canali social:

La dichiarazione di Huawei sui propri canali social italiani
Per il momento quindi non è possibile prevedere né cosa succederà in futuro, né se la vicenda si concluderà come una trattativa politica tra i due Paesi oppure si troverà un accordo più vicino ai consumatori.
Tuttavia, fortunatamente tutti i clienti Huawei italiani possono stare tranquilli. I loro device non verranno abbandonati all’improvviso e non sarà necessario cambiare smartphone. Per tutte le vicende future occorrerà invece aspettare.
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Appassionato di Smartphone e Pc, con un idea in comune a tutti gli altri autori di Scontodelgiorno: perchè pagare di più?
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