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In modo simile rispetto ai vari decreti ristori, anche il nuovo Governo ha stanziato somme di denaro considerevoli a supporto dei lavoratori colpiti dalla pandemia in corso. Il decreto Sostegni è accessibile a tutte le partite IVA che rispettano i limiti previsti e permette di ottenere fino a 150mila € di aiuti a fondo perduto!
Cosa prevede il decreto Sostegni?
Il nuovo decreto Sostegni permette di ricevere un contributo a fondo perduto ad un gran numero di lavoratori autonomi e piccole/medie imprese. Per ottenerlo è necessario:
- Svolgere attività d’impresa, di arte o professione o di reddito agrario (compresi i professionisti appartenenti a ordini professionali)
- Essere titolari di partita IVA (anche forfettari)
- Essere residenti o stabiliti in Italia
A differenza dei vecchi decreti, il decreto Sostegni è aperto a tutti, senza la necessità di specifici codici ATECO. In particolare i sostegni sono aperti a:
- Professionisti che hanno aperto la partita IVA prima del 2019 che rispettano i seguenti criteri:
- Fatturato inferiore a 10 milioni di euro nel 2019;
- Calo di fatturato e dei corrispettivi tra il 2019 e 2020 di almeno il 30%, calcolato sul valore medio mensile.
- Professionisti che hanno aperto la partita Iva tra il 2019 e il 2020:
- Fatturato inferiore a 10 milioni di euro nel 2019;
- Nessuna ulteriore condizione relativa al calo di fatturato; la percentuale di calo indennizzabile è applicata al calo della media mensile di fatturato calcolata per i soli mesi successivi a quello di attivazione della partita IVA.
- Professionisti che hanno aperto la partita Iva nel 2020 o nel 2021: non essendo possibile calcolare la perdita media mensile, chi ha aperto la partita IVA in questo periodo riceverà il contributo minimo di 1.000€ per le persone fisiche e di 2.000€ per i soggetti diversi.
A quanto ammonta il sostegno?
L’ammontare del contributo a fondo perduto stabilito dal decreto Sostegni è determinato applicando una percentuale alla differenza tra l’ammontare medio mensile del fatturato e dei corrispettivi dell’anno 2020 e l’anno 2019. In ogni caso, l’ammontare del contributo non può essere superiore a 150mila euro.
Le percentuali variano di caso in caso, in particolare sono pari a:
- 60% per i soggetti con ricavi o compensi non superiori a 100,000€ nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso;
- 50% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 100,000€ e fino a 400,000€ nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso;
- 40% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 400,000€ e fino a 1,000,000€ nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso;
- 30% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 1,000,000€ e fino a 5,000,000€ nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso;
- 20% per i soggetti con ricavi o compensi superiori a 5,000,000€ e fino a 10,000,000€ nel secondo periodo d’imposta precedente a quello in corso.
Il contributo minimo è comunque riconosciuto per un importo pari a 1,000€ per le persone fisiche e a 2,000€ per i soggetti diversi. Nel caso in cui si svolgano più attività, il limite dei 10 milioni di euro e la fascia del valore dei ricavi/compensi da indicare sono ottenuti sommando i ricavi di tutte le attività.
Come presentare la domanda per il decreto Sostegni?
Per ottenere il contributo a fondo perduto di almeno 1,000€ e al massimo 150,000€ previsto dal decreto Sostegni, è necessario presentare domanda all’Agenzia delle entrate, in via telematica, utilizzando il modello messo a disposizione online.
La domanda può essere presentata entro il 28 maggio 2021. La trasmissione telematica dei dati può essere eseguita tramite:
- l’applicazione desktop telematico, anche da parte di un intermediario delegato
- il sito web dedicato, disponibile nell’area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” del sito dell’Agenzia delle entrate
Per accedere alla procedura tramite sito web è necessario essere in possesso di credenziali SPID (qui il nostro approfondimento su come richiedere SPID tramite Poste ID in pochi minuti e comodamente da casa) o, in alternativa, di Entratel/Fisconline, Carta di Identità Elettronica o CNS.
Una volta effettuato l’accesso al portale, sarà necessario seguire i seguenti passaggi:
- Indicare il codice fiscale del soggetto richiedente, quindi il codice fiscale della persona fisica che ha la rappresentanza legale e che firma l’istanza
- Dichiarare di essere un soggetto diverso da quelli a cui non spetta il contributo (pubbliche amministrazioni, istituti finanziari e assicurativi)
- Nel riquadro “Requisiti” barrare la casella corrispondente alla fascia in cui ricade l’ammontare dei ricavi/compensi della propria attività, quindi indicare l’ammontare medio mensile del fatturato dell’anno 2019 e dell’anno 2020
Una volta inviata la domanda viene rilasciata una ricevuta che ne attesta la presa in carico. Dopo i dovuti controlli, l’Agenzia delle entrate comunicherà l’avvenuto mandato di pagamento del contributo o il riconoscimento del credito d’imposta nell’apposita area riservata del portale “Fatture e Corrispettivi” – sezione “Contributo a fondo perduto – Consultazione esito”.
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